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venerdì 1 marzo 2013

Incentivi e agevolazioni per fare impresa


AUTORE: Redazione Fiscal Focus


Le diverse opzioni offerte dalla legge rendono necessario un utilizzo attento delle stesse tenendo conto di tutti gli step per avviare l’impresa

Il panorama delle agevolazioni - Il panorama normativo attuale con riferimento alla creazione di nuove imprese, offre una ampia scelta di agevolazioni e possibilità, in particolare rivolte ai giovani. Molto spesso oltre alla situazione economica non felice, il freno allo sviluppo dell’autoimprenditorialità deriva dalla scarsa conoscenza delle diverse leggi e delle diverse combinazioni offerte. Per l'avvio di una nuova impresa, oggi è possibile combinare disposizioni che prevedono vantaggi societari, contributi a fondo perduto, benefici fiscali e accesso facilitato al credito. Queste combinazioni derivano da una serie di norme già presenti nel panorama legislativo italiano e da altre nuove che si sono susseguite negli ultimi dodici mesi con l’obiettivo comune di avvicinare in particolare i giovani al mondo dell'impresa. Tra le ultime novità legislative ricordiamo le facilitazioni relative alla nascita delle “start up innovative” (D.L. 179/2012), quelle relative alle società a responsabilità limitata semplificata (D.L. 24 gennaio 2012, n. 1) e dalle Srl a capitale ridotto (D.L. 22 giugno 2012, n. 83), che introducono nuovi modelli societari con agevolazioni che riguardano diversi aspetti e con l'intento specifico di rendere più facile l'avvio di nuove attività economiche.

Le agevolazioni già presenti – Le nuove disposizioni per la nascita di imprese, si innestano in un complesso di norme esistenti, ormai consolidate e che prevedono anche contributi a fondo perduto. Si tratta in particolare degli incentivi per l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego, gestiti da Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. Per quanto riguarda l’autoimprenditorialità la norma aiuta le società guidate dai giovani fino a 35 anni, attraverso somme a fondo perduto e mutui a tasso agevolato, per l'acquisto dei beni necessari per avviare o ampliare il business in campo industriale, agricolo o nei servizi. L’autoimpiego invece, incentiva il lavoro autonomo, la microimpresa e il franchising. Invitalia per quanto riguarda l'autoimprenditorialità ha finanziato circa 2mila progetti su 10mila richieste, con investimenti per oltre 2,5 miliardi di euro. L'autoimpiego invece, ha generato oltre 100mila microattività su tutto il territorio nazionale.

Gli altri incentivi – Accanto alle agevolazioni nazionali (quindi gestite a livello centrale) si affiancano altri incentivi regionali che rappresentano una fetta importante dei finanziamenti erogati alle imprese, pari a circa il 20% del totale. Non vanno dimenticati anche i progetti di microcredito attuati dalle Camere di commercio e quelli sostenuti da incubatori, fondi di venture capital e business angels. Segnaliamo anche per quanto riguarda le start up, le proposte di finanziamento a loro dedicate dalle banche.

Attenzione alle norme - Il sistema normativo attuale propone un ampio sistema di benefici a disposizione di chi vuole creare un’impresa, e tenendo conto che tuttavia rimane una scelta non facile da perseguire, bisogna nel loro utilizzo fare attenzione alle particolarità (e regole specifiche) dei singoli istituti. Anche se l’iter burocratico diventa più snello e veloce (affidandosi sempre di più alla telematica) nella costituzione di una impresa bisogna considerare che comunque sono molti gli adempimenti, gli investimenti necessari, le spese da tenere sotto controllo. Ad esempio si deve verificare innanzitutto se l'attività rientra tra quelle previste dalla legge, considerare se sono necessari determinati requisiti (come ad esempio nel caso di un bar o per un centro estetico) , se è necessario il titolo di studio, un attestato rilasciato da un ente accreditato o permessi specifici per esempio, per la somministrazione di alimenti e bevande.

Snellimento delle procedure - Sul tema dello snellimento delle procedure per la costituzione di una impresa, ad esempio si può fare riferimento alla Comunicazione Unica (Comunica). Con tale strumento (purché si abbiano tutti i documenti in regola), è la stessa Camera di commercio o un professionista abilitato a poter assolvere con un solo modello alla dichiarazione di inizio attività ai fini Iva, alla domanda di iscrizione nel Registro delle imprese e nel Rea o all'albo delle imprese artigiane, all'Inps e all'Inail. Anche per la Scia (quando è necessaria) si può presentare in via telematica ovviamente corredata dalla documentazione richiesta (relazione tecnica asseverata per gli aspetti edilizi e titoli attestanti i requisiti professionali). Nel caso delle società poi è fondamentale l'atto notarile.

I costi di avvio - Da non sottovalutare sono anche le spese che riguardano i costi amministrativi, le spese per il notaio o per la relazione tecnica da allegare alla Scia (circa 1.200/1.500 euro). Da mettere subito in bilancio vi sono il costo della contabilità annuale e per i contributi Inps. Sul tema dei costi bisogna necessariamente fare riferimento alle nuove tipologie di società che sono state introdotte nell’ordinamento e che presentano anche dei vantaggi in tal senso. I riferimenti vanno alla società a responsabilità semplificata, a capitale ridotto e alla srl innovativa. Per quanto riguarda i costi, è prescritto che l'atto costitutivo e l'iscrizione nel Registro delle imprese della Slr semplificata sono esenti da diritto di bollo e di segreteria e che non sono dovuti onorari notarili (resta da pagare soltanto l'imposta di registro e il diritto camerale). Per la Srl innovativa vi è invece l'esenzione quadriennale dal pagamento dei diritti di segreteria della Camera di commercio, dell'imposta di bollo e del diritto annuale.

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