DATI DI CONTATTO:

E-MAIL: martufi.p@gmail.com
TEL. 06 5201169 (per appuntamenti)
FAX 06 233213554
Via Berna n.3 - 00144 Roma



venerdì 8 marzo 2013

Rc professionale: questa sconosciuta


Le compagnie assicurative non sono obbligate ad assicurare il professionista. È un problema da risolvere.

I problemi - Ancora problemi per le polizze assicurative dei professionisti. La strada non sembra liscia e semplice come si prospettava. Dopo il primo rinvio, che ne ha spostato l’obbligatorietà dal 13 agosto 2012 al 13 agosto 2013, un nuovo problema si presenta all’orizzonte, ossia la ‘non’ obbligatorietà per le società assicurative di stipulare il contratto di Rc professionale con professionisti. La massima, introdotta dal D.P.R. n. 137/12 di riforma degli ordinamenti professionali, mira a dare la possibilità alle compagnie di rifiutare un professionista qualora questi, pur essendo iscritto all’Ordine, non presenti i necessari requisiti pretesi dalla compagnia assicurativa.

Il vulnus normativo - È evidente che si è al cospetto di un vero e proprio vulnus normativo, sul quale però risulta quanto mai opportuno riflettere e operare in tempo per giungere con le carte in regola all’appuntamento del prossimo 13 agosto. Il punto è che la presente lacuna si riferisce anche ai massimali e alle attività che possono essere coperte dall’assicurazione, poiché la legge dà un elastico margine decisionale alle compagnie che possono non solo decidere di non assicurare un iscritto, ma anche imporgli un prezzo particolarmente alto qualora non presentasse le garanzie richieste. La ferita può pertanto essere rimarginata solo con un opportuno intervento dei ministeri competenti. È questa, in sostanza, la richiesta congiunta di Cup, Oua e Anc.

Le sigle di categoria - In linea generale, i diversi organi di rappresentanza delle categorie professionali vorrebbero giungere ad accordi condivisi con le compagnie assicurative, al fine di stipulare convenzioni che permettano agli iscritti di ottenere contratti assicurativi a basso costo e con ampie coperture. Ma il cammino pare oggi più che mai frastagliato, soprattutto alla luce di questa possibilità di rifiuto che la riforma stessa riconosce alle società assicurative. Ad oggi le compagnie italiane sembrano non essere particolarmente interessate, tanto che i primi dialoghi imbastiti hanno coinvolto le straniere. Su questo punto si attenderanno gli sviluppi, tuttavia nel frattempo le associazioni di categoria non possono che rilevare il problema ponendolo all’attenzione sia dei Ministeri competenti sia degli iscritti. Secondo le sigle sindacali, attualmente i professionisti si trovano davanti a una sorta di bivio: da un lato, sono obbligati entro il prossimo 13 agosto a stipulare una polizza; dall’altro, potrebbero incorrere nell’eventualità che nessuna compagnia ricopra in maniera totale le voci richieste dalla riforma. Che fare? La soluzione, secondo il leader del Cup Marina Calderone, è abbastanza chiara: bisognerà introdurre condizioni standard che siano uguali per tutti i professionisti iscritti agli Albi. Ma, a parere di Marco Cuchel presidente dell’Associazione italiana commercialisti, dovrà risolversi anche il nodo delle sanzioni amministrative pecuniarie. Le stesse, al momento non assicurabili, alla luce del D.Lgs. n. 472/97 inerente la responsabilità diretta dell'illecito da parte del professionista incaricato dal contribuente, impongono al commercialista o esperto contabile l’impossibilità di avere coperture nel caso in cui si dovesse trovare nella situazione di dover onorare eventuali sanzioni tributarie con il proprio patrimonio. Questi sono i problemi, agosto si avvicina e dalle sedi ministeriali ancora non si ha nessuna risposta.
Autore: Redazione Fiscal Focus

Nessun commento:

Posta un commento