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giovedì 24 gennaio 2013

Riccometro. I controlli si fanno più pressanti


Oggi verrà presentata la Riforma ISEE che introduce nuove modalità di calcolo per contrastare gli abusi di chi gode indebitamente delle prestazioni sociali

Redditometro Riccometro 150x150
Premessa – Ben presto i finti poveri saranno messi con le spalle al muro. Infatti, da una parte ci sarà il redditometro che ha lo scopo di scovare tutti i furbetti che dichiarano meno di quanto effettivamente spendono, e d’altra parte abbiamo il riccometro che individuerà coloro i quali usufruiscono di servizi sociali a condizioni agevolate anche se non ne hanno diritto (mense scolastiche, rette per asilo nido, assegni di maternità, tasse universitarie, ecc.). Quest’ultimo strumento, in particolare, marcherà molto più da vicino il contribuente rispetto al passato sia nella prima fase di valutazione delle richieste di accesso agevolato ai servizi sociali sia in sede di successivo accertamento. Inoltre sarà dato più potere all’INPS, che gestisce il database centralizzato dell’ISEE, in quanto potrà monitorare con maggiore profondità rispetto al passato la consistenza effettiva del reddito e del patrimonio dei contribuenti e dei loro nuclei familiari, “guardando” da vicino anche i conti correnti e la ricchezza finanziaria censiti nell’anagrafe dei rapporti, grazie a uno scambio di informazioni sempre più mirato con l’Agenzia delle Entrate. Intanto il decreto, che nei giorni scorsi ha ottenuto il via libera del Consiglio di Stato, è atteso quest’oggi per la presentazione.

Composizione del riccometro – Ma come si compone il riccometro? Ebbene, esso è dato sostanzialmente dalla somma dell’indicatore della situazione reddituale e patrimoniale (20% del totale); la somma ottenuta va poi rapportata con una scala di equivalenza all’ampiezza del nucleo familiare. Nel dettaglio, la situazione redditualeè data dalle seguenti voci: IRPEF (se è composto da reddito di lavoro dipendente si ha diritto a una franchigia del 20%, fino a un massimo di 30mila euro; se si tratta invece di reddito di pensione, la franchigia è fino a 1.000 euro); casa e terreni (il valore dei fabbricati è il 60% in più rispetto ai vecchi valori ICI); redditi esenti; rendimenti (ossia i proventi del patrimonio mobiliare, c/c, depositi, BOT, ecc.) e assegni per il mantenimento dei figli effettivamente percepiti. La situazione patrimoniale invece è composta da: casa e terreni (ossia il valore dei fabbricati e dei terreni ai fini IMU, da ciò si detrae, fino a concorrenza, l’ammontare del debito residuo. Da precisare che l’abitazione principale si considera per 2/3 e valgono anche gli immobili all’estero); deposito e c/c (si considera il saldo netto degli interessi alla data riferita all’ultimo trimestre dell’anno precedente la dichiarazione); BOT e CCT (ossia il valore nominale dei titoli di Stato presenti al 31/12 dell’anno precedente); società quotate (il valore delle azioni risultanti nell’ultimo prospetto); società non quotate (vale a dire le partecipazioni azionarie in società non quotate). Mentre per quanto riguarda lo stato di famiglia, sono previsti degli indici (da rapportare alla somma ottenuta) che variano in base al numero di componenti del nucleo familiare, nel seguente modo: 1 componente (1,00); 2 componenti (1,57); 3 componenti (2,04) quattro componenti (2,46); cinque componenti (2,85). Al riguardo, va precisato che costituisce un solo nucleo i coniugi che hanno diversa residenza anagrafica, a meno che non siano legalmente separati, divorziati o uno dei due abbia perso la potestà sui figli. Inoltre, il figlio maggiorenne non convivente con genitori e a loro carico ai fini IRPEF, se non è coniugato e senza figli, fa parte del nucleo familiare dei genitori.

Più potere all’INPS – Siccome per ora è previsto un sistema strutturato di controllo soltanto per le dichiarazioni ISEE presentate direttamente all’INPS, sarà proprio a questo Istituto che dovranno essere trasmesse, entro quattro giorni, per via telematica, da tutti i soggetti incaricati di riceverle (Comuni, Caf o le amministrazioni alle quali è richiesto il beneficio), le Dsu, vale a dire le dichiarazioni sostitutive uniche propedeutiche al rilascio dell’ISEE. Inoltre, il calcolo ISEE sarà affidato all’INPS che lo effettuerà sulla base delle componenti autodichiarate dal contribuente, degli elementi acquisiti dall’Agenzia delle Entrate e di quelli presenti negli archivi amministrativi dello stesso Istituto previdenziale.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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