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giovedì 11 aprile 2013

Analisi dei servizi fra imprese appartenenti ad uno stesso gruppo: il Transfer Pricing


Dalla Rivista Fiscal Focus


Effettività del servizio e scelta del metodo: i nodi cruciali

Capita spesso che imprese appartenenti a uno stesso gruppo si scambino dei servizi, che possono avere per oggetto attività amministrative, contabili, commerciali o finanziarie. Tali operazioni, al verificarsi dei requisiti soggettivi dettati dall’art. 110, co. 7, del D.P.R. 917/1986, dovranno rispettare il criterio del “valore di mercato”. Sarà necessario, dunque, come per tutte le transazioni infragruppo, anche per la prestazione di servizi individuare un metodo per la determinazione dei prezzi di trasferimento. 
L’individuazione del metodo appropriato per la determinazione del “valore di mercato”, tuttavia, non esaurisce le problematiche da affrontare.
Infatti, le Guidelines OCSE sottolineano che l'analisi sul transfer pricing dei servizi infragruppo riguarda due diverse problematiche: in via preliminare, si rende necessario valutare “l’effettività dei servizi” e, successivamente, se il corrispettivo addebitato riflette il valore di mercato.

Analisi preliminari – Prima di concentrarsi sulla scelta del metodo “ideale”, si dovrà verificare l’esistenza di un effettivo servizio, compatibilmente con le indicazioni fornite sia dall’OCSE nelle “Transfer Pricing Guidelines for Multinational Enterprises and Tax Administrations” (Capitolo VII) che dalla prassi amministrativa italiana nella C.M. 32/1980. I citati documenti, infatti, enunciano una serie di principi per la verifica dell’esistenza di un effettivo servizio, quali l’ottenimento di un vantaggio economico o commerciale (utilità del servizio), la disponibilità di un’impresa indipendente a remunerare un’altra impresa indipendente, in circostanze comparabili, per l’effettuazione di tale attività (comparazione), il servizio non deve essere svolto da un membro del gruppo o da un terzo (duplicazione), compatibilità con il settore di attività del gruppo.

L’analisi sulla effettività del servizio è tanto importante quanto la scelta del metodo. Infatti, le contestazioni più frequenti attengono all’inerenza del servizio piuttosto che al valore normale della transazione.

La scelta del metodo
 - Per l’individuazione del metodo “ideale” per la determinazione del prezzo di trasferimento, facendo riferimento ai criteri generali dettali dalle Guidelines OCSE, si potrà utilizzare:
metodo del prezzo comparabile di libero mercato (o metodo CUP): tale metodo confronta il prezzo di beni o servizi trasferiti nel corso di una transazione tra imprese associate con il prezzo applicato a beni o servizi trasferiti nel corso di una transazione sul libero mercato in circostanze comparabili;
metodo del costo maggiorato (Cost Plus): tale metodo considera i costi sostenuti dal fornitore di beni (o servizi) nel corso di una transazione controllata per beni trasferiti o servizi forniti ad un acquirente collegato. Al costo di produzione è poi aggiunta un’appropriata percentuale di ricarico (cost plus mark up) così da ottenere un utile adeguato tenendo conto delle funzioni svolte e delle condizioni di mercato.

Una valutazione sul metodo – Nella scelta del metodo, così come evidenziato nelle Guidelines OCSE, l’utilizzo del CUP comporta notevoli difficoltà applicative, specie nei casi in cui il servizio non rientri nell’attività istituzionale dell’impresa prestatrice, e di conseguenza non venga reso a imprese indipendenti. Nell’impossibilità di adottare il metodo del confronto del prezzo, le Guidelines Ocse sottolineano come sarebbe appropriato l’utilizzo del metodo del costo maggiorato.
Autore: Gioacchino De Pasquale

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