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mercoledì 14 dicembre 2011

IMU scontata per le famiglie e bollo sui capitali scudati

Sono alcune delle modifiche apportate al Decreto «Salva Italia», insieme a nuovi prelievi su attività finanziarie e immobili detenuti all’estero
 
 Rossella QUARANTA
Secondo il Premier incaricato Mario Monti, grazie alle modifiche approvate ieri in Commissione Bilancio alla Camera, “la manovra è più equa”, perché “si tasseranno meno l’impresa e il lavoro, come si conviene a un’economia che vuole crescere”. E ancora: “Abbiamo fiducia che i mercati reagiranno positivamente”. La risposta a questa speranza si avrà stamattina, all’apertura delle Borse. Intanto, Monti ha illustrato le misure nel corso di un’audizione alla stessa Commissione Bilancio, e il CdM ha autorizzato a porre la fiducia sulla manovra, se necessario.
Gli emendamenti al Decreto “Salva Italia” approvati dal Governo introducono numerose novità rispetto alla precedente versione del testo: fra le più significative, l’ammorbidimento dell’IMU per le famiglie con figli a carico, l’aumento del prelievo sui patrimoni scudati dall’1,5 al 2% e un contributo di solidarietà del 15% sulle pensioni oltre i 200mila euro annui. Le pensioni sotto i 1.400 euro, invece, si salvano dal blocco dell’indicizzazione, mentre non è prevista alcuna “patrimoniale” in senso stretto. Monti ha spiegato che inserirla avrebbe significato “abbaiare ma non mordere”, oltre a comportare difficoltà pratiche: “Ho chiesto ai tecnici, visto che non abbiamo tabù politici né in un senso né nell’altro, se la via della patrimoniale subito fosse praticabile e mi hanno risposto che servivano due anni di lavoro per studiare bene la situazione”, impedendo fra l’altro la fuga di ricchezza all’estero.
Ma andiamo con ordine, limitandoci al versante fiscale. Innanzitutto, ci sarà una detrazione sull’IMU per le famiglie con figli. Lo “sconto” sarebbe di 200 euro per tutti, con l’aggiunta di ulteriori 50 euro per ogni figlio under 26, dimorante e residente nell’abitazione principale, per un massimo di 600 euro complessivi a nucleo (200 di base e 400 per numero di figli). E dovrebbe andare a vantaggio delle famiglie anche il nuovo ISEE, che terrà conto del reddito dei componenti e degli effettivi carichi familiari, “in particolare dei figli successivi al secondo”.
Altri 98,4 milioni di euro, a partire dal 2012, verranno dalla tassazione degli immobili detenuti all’estero, “a qualsiasi uso destinati”: è infatti in arrivo un’imposta dello 0,76% sul valore degli immobili, calcolato in base al “costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, dal valore di mercato”. La tassa sarà dovuta, inoltre, in misura proporzionale alla quota e ai mesi dell’anno in cui si è protratto il possesso.
Per i capitali scudati, il prelievo aumenta ora al 2%. Ciò dovrebbe portare a un gettito superiore ai 2 miliardi già calcolati con la precedente aliquota dell’1,5%: in dettaglio, l’Erario dovrebbe così raccogliere altri 366 milioni in più per il 2012 e il 2013, e 559 milioni per il 2014. Inoltre, il Governo tecnico introdurrà per gli stessi capitali un’imposta di bollo annuale del 4 per mille nel 2011, che salirà al 10 per mille nel 2012 e 2013, fino a tornare al 4 per mille nel 2014. Monti ha spiegato che il prelievo sarà a carico di coloro che vogliono conservare l’anonimato.
Sarà poi tassato (dello 0,1% annuo per il 2011-2012 e dello 0,15% dal 2013) anche il valore delle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia. Il meccanismo prevede che da questa tassa si possa dedurre un credito d’imposta pari all’eventuale imposta patrimoniale versata nello Stato estero.
Nessun nuovo bollo da 34,20 euro sui conti correnti applicato sull’estratto conto cartaceo, come annunciato ieri dalla stampa, anche perché – ha spiegato il sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani – l’imposta è già in vigore: “La novità è che viene eliminato questo bollo sui conti correnti e sui libretti fino a 5mila euro, uno sgravio a favore delle persone fisiche che verrà compensato dall’aumento del bollo fino a 100 euro per i conti correnti delle imprese e delle persone giuridiche”.
Lato riscossione, un ulteriore emendamento estende di altri 72 mesi la possibilità di pagamento rateale ad Equitalia da parte delle aziende in crisi. Cambia, inoltre, il sistema di espropriazione dei beni, che non saranno più messi all’asta bensì venduti dal contribuente, il quale consegnerà a Equitalia la somma e si vedrà restituire la quota eccedente il debito. Infine, slitta a fine 2012 l’uscita di Equitalia dalla riscossione dai Comuni, prima prevista per la fine di quest’anno.
Sul fronte dei costi della macchina amministrativa, un sub-emendamento ha modificato la norma sulle Province, prevedendo che gli organi in carica scadano al termine del mandato e non, automaticamente, il 31 marzo 2013. Un parziale passo indietro sull’azzeramento degli enti, che però non placa le proteste dell’Unione delle Province d’Italia (UPI): “Questa modifica – ha fatto sapere – conferma che la norma dovrebbe essere stralciata e ribadisce altresì i gravi effetti distorsivi sul fronte costituzionale”, con particolare riferimento agli artt. 5, 114, 117, 118 e 119 della Carta. Le Province ricorreranno quindi alla Consulta, mossa già avviata in queste ore (per prima) dalla Regione Piemonte.
 

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