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venerdì 2 dicembre 2011

Acconti in eccesso, via libera all’utilizzo in compensazione

L’Agenzia delle Entrate ha approvato i codici tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta spettante ai contribuenti che hanno versato l’acconto IRPEF in misura piena, prima dell'approvazione del D.P.C.M. 21 novembre 2011, che ha ridotto (dal 99 all’82 per cento) gli acconti in scadenza al 30 novembre scorso.
 
“Il versamento di 17 punti percentuali dell'acconto dell'imposta sul reddito delle persone fisiche dovuto per il periodo d'imposta 2011”, dispone il provvedimento, “è differito, nei limiti di quanto dovuto a saldo, alla data di versamento, per il medesimo periodo di imposta, del saldo […]”.

Il D.P.C.M. prevede, inoltre, che “ai contribuenti che […] hanno già provveduto al pagamento dell'acconto senza avvalersi del differimento […] compete un credito d'imposta in misura corrispondente, da utilizzare in compensazione ai sensi dell'art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241”.

Poiché il differimento del versamento si applica anche alla seconda o unica rata dell’acconto della cedolare secca sugli affitti e dell’imposta sostitutiva dovuta da quanti applicano il regime dei minimi, con risoluzione n. 117/E/2011 l’Agenzia ha quindi provveduto ad istituire i codici tributo:

- 1797 - CONTRIBUENTI MINIMI - utilizzo in compensazione del credito d’imposta di cui all’art. 1, c. 3, DPCM 21/11/2011;

- 1844 - CEDOLARE SECCA - utilizzo in compensazione del credito d’imposta di cui all’art. 1, c. 3, DPCM 21/11/2011,
al fine di consentire ai soggetti interessati l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta di cui sopra.

Viene infine ridenominato il codice tributo:
- 4035 - IRPEF - utilizzo in compensazione del credito d’imposta di cui all’art. 1, c. 3, DPCM 21/11/2011, già istituito con risoluzione n. 234/E/2009.

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