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giovedì 15 dicembre 2011

MANOVRA MONTI: Aumenta ancora il bollo sui capitali scudati per il 2013

Continuiamo a seguire da vicino il percorso della manovra verso l'approvazione in Parlamento. 
L’incremento dell’aliquota dal 10 al 13,5% fa parte, insieme alla riduzione della tassa di lusso, delle ultime modifiche al Decreto «Salva Italia»
Il Decreto “Salva Italia” va verso la fiducia: se tutto andrà come previsto, il voto finale alla Camera arriverà domani sera, intorno alle 19.30. A deciderlo, la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, in una giornata – quella di ieri – balzata agli “onori” delle cronache parlamentari per la dura protesta della Lega Nord.
La seduta a Palazzo Madama è stata più volte interrotta dalle contestazioni. Monti doveva riferire al Senato del vertice Ue della scorsa settimana, ma a pochi minuti dall’inizio voci di dissenso si sono levate dai banchi leghisti. Sui cartelli portati per l’occasione, slogan eloquenti: “Basta tasse” e “La manovra è una rapina”. A nulla è servito il richiamo all’ordine del Presidente del Senato Schifani, che in aula ha definito la bagarre “una sceneggiata mortificante” e “un pessimo segnale che diamo al Paese”.
Dal suo posto, Monti ha osservato la scena in un silenzio tombale, riprendendo poi pacatamente la parola: “Se vi interessa continuo – ha detto –, scusatemi se valorizzo il Parlamento”. E ricollegandosi proprio al “basta tasse” della Lega, il Premier è intervenuto sul tema della Tobin Tax, ossia il prelievo sulle transazioni finanziarie, precisando che la misura non può portare all’azzeramento delle tasse, ma quantomeno a una riduzione del peso fiscale su imprese e famiglie: se “l’Italia, e in particolare il passato Governo, hanno tenuto una posizione contraria alla Tobin Tax”, la stessa Italia è ora pronta a cambiare idea e unirsi alle voci favorevoli, “almeno sul piano europeo”. Posizione che Monti ha notificato all’Ue.
A livello comunitario, il Presidente del Consiglio sostiene anche la necessità di ricondurre l’Europa ad un vero equilibrio, raggiungibile innanzitutto con il superamento del “puro concerto bilaterale franco-tedesco”. Secondo Monti, da parte dei 27 Paesi c’è stata una presa di coscienza in tal senso, nell’ottica di “un messaggio collaborativo con cui si dice: Merkel e Sarkozy, potete fare errori, è meglio che agiamo con una consultazione preventiva di tutti”, ha spiegato il Premier.
Riguardo alla bozza di manovra, non sono molte le indiscrezioni aggiuntive. Fra le maggiori novità rispetto alle anticipazioni rese ieri, ci sarebbe l’aumento dell’aliquota del bollo “speciale” sui capitali scudati per il 2013, che passerebbe dal 10 per mille al 13,5 per mille. Si tratta – come già spiegato – dell’imposta dovuta per mantenere l’anonimato. In definitiva, l’aliquota crescerà progressivamente: 4 per mille nel 2011, 10 per mille nel 2012, 13,5 per mille nel 2013. Nel 2014, infine, dovrebbe tornare al 4 per mille. Nessuna modifica, invece, per il prelievo al 2% sui capitali scudati.
Niente tassa per le auto di lusso immatricolate da oltre 20 anni
Altra rilevante novità è quella che concerne la tassa su auto di lusso e imbarcazioni: un nuovo emendamento all’art. 19 della bozza avrebbe infatti alleggerito le relative addizionali. Secondo quanto si apprende, oltre all’eliminazione dell’obbligo di versamento trascorsi 20 anni dall’immatricolazione del veicolo, è stata disposta una riduzione graduale dell’addizionale sulla tassa automobilistica, pari al 60% dopo 5 anni, 30% dopo 10 anni e 15% dopo 15 anni. Quanto alle imbarcazioni, il “taglio” dell’addizionale ammonterà al 15% (dopo 5 anni), 30% (dopo 10) e 45% (dopo 15). La modifica al ribasso sarà attenuata con un incremento delle accise sul tabacco.
Nelle prossime ore non è escluso che arrivino ulteriori emendamenti. Nel frattempo, dal Decreto è scomparso il taglio degli stipendi dei parlamentari, anche se Fini e Schifani hanno assicurato che entro il 30 gennaio verrà convocato un apposito Ufficio di presidenza. Il “colpo di spugna” ai costi della politica si limiterà, dal 1° gennaio 2012, al passaggio al sistema previdenziale contributivo per i parlamentari, con aumento dell’età pensionabile da 50 a 60 anni (65 per coloro che hanno all’attivo una sola legislatura); nessuna diaria, infine, in caso di assenza dalle sedute di commissioni e giunte.

2 commenti:

  1. http://www.abcrisparmio.it/esperto-risponde/fisco-tasse/la-manovra-monti-e-i-capitali-scudati

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  2. Andate su Il Gazzettino.it e su finanzaonline.com se ne parla molto.

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