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venerdì 16 dicembre 2011

Niente Imu per famiglie con 2 figli

di ROSA SERRANO
SCATTA il quoziente familiare per calcolare l'Imu sulla prima casa. La nuova edizione del decreto "salva-Italia" alleggerisce notevolmente l'impatto dell'imposta municipale sui proprietari degli immobili utilizzati come abitazione principale. La numerosità della famiglia consente infatti extra-detrazioni che in molti casi finiscono per azzerare l'imposta. Se i figli sono due, ad esempio, l'esenzione scatterà per valori catastali fino a 75 mila euro. Nel caso limite di 8 figli, la soglia di esenzione è pari a 150 mila euro. Ma ricapitoliamo innanzi tutto le regole.

Le detrazioni extra
Oltre alla detrazione ordinaria di 200 euro, i contribuenti potranno contare su una detrazione supplementare di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, a condizione che dimori abitualmente e risieda con i genitori, fino a 400 euro. L'importo complessivo della detrazione non potrà superare quindi i 600 euro, condizione limite di 8 figli.

Il calcolo
Un proprietario con due figli potrà usufruire di uno sconto di 300 euro sull'Imu base che si determina applicando l'aliquota del 4 per mille alla rendita catastale dell'unità immobiliare rivalutata del 5% e moltiplicata per 160. Con questa detrazione un appartamento con un valore catastale imponibile fino a 75.000 euro risulterà esente dall'Imu. Se poi il contribuente ha 4 figli l'imponibile catastale esentasse si attesterà a quota 100.000 euro.
Con l'esenzione massima di 600 euro (8 figli), l'Imu non scatterà per immobili con un valore catastale imponibile fino a 150.000 euro.

Gli esempi
Vediamo, attraverso alcuni esempi di appartamenti di taglio medio, in quali città (sempre in media) le detrazioni annulleranno la tassa, utilizzando come campione una coppia con 2 figli, che ha diritto a una detrazione totale di 300 euro. Un appartamento di taglio medio situato a Bari ed accatastato nella categoria A/4 (tipo popolare) ha un nuovo valore catastale medio di 43.406 euro, dunque inferiore alla soglia di 75 mila euro. Per una casa situata a Bologna nella medesima categoria catastale, il nuovo valore imponibile medio risulta di 64.000 euro che scende a 32.267 euro per le case censite nella categoria A/5 (tipo ultrapopolare). A Genova la situazione imponibile media per gli appartamenti in categoria A/4 risulta di 62.803 euro, per ridursi a 42.068 euro per le case della categoria A/5. A Napoli il valore imponibile medio per le A/4 è di 43.065 euro. Altri esempi di valori catastali medi per le case censite nella categoria A/3 (tipo economico): Asti 44.956 euro; Cuneo 41.774 euro; Latina 47.484; Sondrio 46.286 euro. In tutti questi casi la nostra famiglia-tipo non pagherà nulla.

Famiglie e detrazioni
I dati Istat ci dicono che in Italia sono quasi 18 milioni le famiglie proprietarie o usufruttuarie dell'abitazione. Oltre 5 milioni e 100 mila famiglie risiedono nel Nord Ovest e 3 milioni e 659 nel Nord Est. Oltre tre milioni e mezzo sono residenti nel centro, tre milioni e 647 nel sud ed infine oltre un milione e novecentomila nelle isole. Le famiglie con figli sono oltre 8,1 milioni: 3.263.450 coppie con un figlio, 2.873.876 con due e oltre 601 mila con tre o più figli. Più 1,4 milioni di monigenitori.

L'Imu e i Comuni
I Comuni potranno aumentare l'importo della detrazione, fino a concorrenza dell'imposta dovuta, nel rispetto dell'equilibrio di bilancio. In questi casi, il Comune non potrà stabilire un'aliquota superiore a quella ordinaria per le unità immobiliari tenute a disposizione.

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