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mercoledì 11 settembre 2013

Redditometro e le spese certe

La dimostrazione da parte del contribuente dell’errata imputazione

Premessa – Nel nuovo redditometro le spese certe sono rappresentate dagli oneri il cui ammontare è oggettivamente riscontrabile, conosciuto dal contribuente e dall'Amministrazione Finanziaria. In questo caso “il contribuente può dimostrare con prove certe e dirette l'errata imputazione delle stesse o l'inesattezza delle informazioni in possesso dell'Amministrazione”.

Spese di ammontare certo - Sono riconducibili tra le spese certe i costi sostenuti per l'acquisto di un'abitazione, di un'autovettura, di un'imbarcazione, ecc. (anche se a rigore si tratta di costi sostenuti per investimenti). Rientrano nell'ambito di tali categorie di spese anche gli oneri relativi alla stipula di un contratto di mutuo o di locazione. I dati relativi al contratto di mutuo sono certi, in quanto già presenti nell'Anagrafe tributaria. Lo stesso dicasi per i canoni di locazione i cui contratti sono oggetto di registrazione.

Mutuo - Nella ricostruzione sintetica del reddito devono essere considerate esclusivamente le rate di mutuo effettivamente pagate nell'anno avendo riguardo sia alla quota capitale sia alla quota interessi. Devono essere poi compresi anche gli ulteriori oneri connessi e gli eventuali interessi di mora.

Canoni di locazione - Con riferimento ai canoni di locazione rileva la spesa effettivamente sostenuta, il cui ammontare deve essere “rapportato alla durata ed al numero delle co-parti che intervengono nel contratto, oggetto di registrazione, nel ruolo di locatari (aventi causa)”.

Altre spese - Sono riconducibili nell'ambito di tali categorie di spese anche gli oneri per “combustibile ed energia e per le comunicazioni”. I Gestori di servizi di pubblica utilità comunicano annualmente i dati relativi ai contratti di somministrazione di energia elettrica e gas all'Anagrafe tributaria. Il medesimo obbligo di comunicazione riguarda i servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare.

Assenza di dati certi - Tuttavia, l'Agenzia delle Entrate ha precisato che, “in assenza di dati in Anagrafe tributaria, si fa riferimento alla spesa media ISTAT della tipologia di nucleo familiare di appartenenza”. Inoltre, può verificarsi che le utenze siano intestate a una persona diversa dal proprietario/locatore/possessore dell'immobile. “In questi casi, in sede di contraddittorio si procede alla corretta attribuzione della spesa a chi effettivamente l'ha sostenuta”.

Contributi - Sono altresì spese certe gli oneri per contributi, comunicati dall'INPS e dagli altri Enti previdenziali, sostenuti dal contribuente direttamente e non per il tramite del datore di lavoro, e gli assegni periodici corrisposti al coniuge. Tale spesa è rilevabile dagli oneri deducibili indicati nel modello UNICO presentato dal contribuente che sostiene l'onere.

Dimostrazione del contribuente
 - Per le spese certe l'Agenzia delle Entrate ha precisato che il “contribuente può dimostrare con prove certe e dirette l'errata imputazione delle stesse o l'inesattezza delle informazioni in possesso dell'Amministrazione”.

Acquisto immobile - Ad esempio nell'Anagrafe potrebbe erroneamente risultare che il contribuente ha acquistato un immobile senza finanziamento, quando invece l'acquisto è stato effettuato con le provviste derivanti da un disinvestimento. In questa ipotesi il contribuente potrebbe ad esempio agevolmente dimostrare che l'acquisto effettuato è stato “finanziato” con la vendita di titoli in portafoglio.

Utenze - L'Agenzia delle Entrate potrebbe aver erroneamente imputato i consumi telefonici, elettrici e delle altre utenze all'intestatario (formale) dei contratti. In tale ipotesi il contribuente potrebbe dimostrare che le predette spese sono state effettivamente sostenute dal locatario dell'immobile utilizzato sulla base di un contratto di locazione regolarmente registrato.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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