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lunedì 3 dicembre 2012

Redditometro: incentivo per il contribuente?


Lo ha ribadito il direttore delle Entrate a un convegno della Dre della Sicilia

Premessa – Il redditometro ha una funzione preventiva, con “l'obiettivo di dare ai cittadini la visione che l'Agenzia ha di loro”. Lo ha sostenuto Attilio Befera a Palermo, durante il convegno sulla fedeltà fiscale organizzato dalla direzione regionale della Sicilia dell'Agenzia delle Entrate e dall'Ordine dei dottori commercialisti del capoluogo siciliano.

Il nuovo redditometro –
 Dopo la presentazione del nuovo redditometro avvenuta martedì 20 novembre da parte dell’Agenzia delle Entrate, comincia a delinearsi il funzionamento del nuovo mezzo messo a punto dall’Amministrazione Finanziaria. È evidente come siamo di fronte a un cambiamento di strategia, in quanto il Fisco sta cercando di portare avanti un'operazione di controllo del reddito speso con quello dichiarato aggiungendo anche i patrimoni e controllando quanto c'è sui conti correnti bancari, titoli e altro. Tali riscontri più che diretti all’individuazione di imponibile sommerso sono finalizzati ad aumentare il grado di fedeltà fiscale.
Redditometro come mezzo di fedeltà fiscale - Il nuovo redditometro più che uno strumento di accertamento sarà infatti utilizzato come mezzo per incentivare la virtuosità tributaria del contribuente. Il cittadino, infatti, potrà individuare il livello di coerenza calcolato dall’Amministrazione Finanziaria e poi capire se la sua posizione può essere esposta o meno a un eventuale accertamento.

Convengo alla Dre della Sicilia – Tale funzione è stata ribadita dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, durante il convegno sulla fedeltà fiscale organizzato dalla direzione regionale della Sicilia dell'Agenzia delle Entrate e dall'Ordine dei dottori commercialisti del capoluogo siciliano. In tale occasione è stato confermato che il redditest non è uno strumento né repressivo né di controllo e neppure “psicologico”, in quanto l'Agenzia ha solo voluto predisporre uno strumento preventivo, con “l'obiettivo di dare ai cittadini la visione che l'Agenzia ha di loro”. D'altra parte, ha detto Befera, sulla lotta all'evasione bisogna anche saper uscire da molte ambiguità: “i distinguo non valgono. O si fa la lotta all'evasione oppure si lasci perdere. Non possiamo parlare di continuo di vessazioni. Facciamo il nostro lavoro, che è previsto dalla legge ed è evidente che tenere in piedi il sistema attuale, basato su un'accettazione implicita dell'evasione, non è più possibile”.

Strumento di compliance – Già in passato il direttore dell’Agenzia delle Entrate aveva affermato che si tratta di “uno strumento di compliance messo a disposizione dei cittadini per capire la coerenza tra reddito e spese”. Per il direttore dell'Accertamento dell'Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, il redditometro “serve per individuare un rischio più o meno elevato di evasione e per far capire al contribuente o a chi lo assiste che l'Agenzia delle Entrate può individuare il rischio”.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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