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venerdì 15 luglio 2011

La manovra «taglia» le agevolazioni fiscali a imprese e privati

Il maxiemendamento introduce una possibile riduzione di tutti i benefici in vigore
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Agevolazioni sotto tiro. Con il maxiemendamento alla manovra correttiva approvato ieri dal Senato, viene introdotto un taglio lineare su tutte le attuali agevolazioni fiscali a favore di persone fisiche e imprese: vengono, infatti, chiamate in causa detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta.
La nuova norma prevede che i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale contenuti nell’allegato al DL 98/2011 siano ridotti del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014, per un totale stimato, rispettivamente, di 4 e 20 miliardi di euro. Per le agevolazioni più complesse, il Ministro dell’Economia e delle Finanze interverrà con appositi decreti recanti le modalità applicative del taglio per singolo beneficio.
Ad ogni modo, la riduzione non opererà qualora entro il 30 settembre 2013 siano adottati provvedimenti legislativi in materia fiscale e assistenziale in grado di assicurare il riordino della spesa in materia sociale, nonché l’eliminazione o la riduzione dei regimi di favore previsti, per un ammontare non inferiore ai suddetti effetti di risparmio (ossia 4 miliardi nel 2013, 20 miliardi nel 2014).
Il taglio alle agevolazioni fiscali sarà indistinto. Infatti, le agevolazioni elencate nell’allegato sono suddivise per macrocategoria: vi sono quelle a favore delle persone fisiche (con ulteriore suddivisione in casa, famiglia, lavoro e pensioni, erogazioni liberali) e quelle relative agli enti non commerciali; quelle che incidono sulle imposte dirette in materia di impresa, nonché quelle previste in materia di IVA e di imposte ipotecaria e catastale (comprese le agevolazioni “prima casa”); un apposito paragrafo è dedicato anche alle agevolazioni in materia di accise.
Con riferimento alle persone fisiche, il taglio riguarderà, tra l’altro, la deduzione della rendita catastale dell’abitazione principale (art. 10 comma 3-bis del TUIR), le detrazioni del 36 e 55%, la detrazione per i familiari a carico (art. 12 del TUIR), la detrazione del 19% per le spese mediche (art. 15 comma 1 lett. c) del TUIR), la detrazione per le spese relative agli asili nido e all’istruzione.
Sono oggetto della disposizione anche le detrazioni delle erogazioni liberali previste dagli artt. 10 e 15 del TUIR.
Sotto il profilo lavoro, sono a rischio riduzione, tra le altre, la detrazione dei redditi da lavoro dipendente e assimilati (art. 13 del TUIR), nonché la non concorrenza al reddito delle somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro nel limite giornaliero di 5,29 euro (art. 51 comma 2 lett. c) del TUIR).
Per quanto riguarda il mondo non profit, si citano, ex multis, le deduzioni previste per gli oneri di utilità sociale (art. 100 del TUIR), la non commercialità delle attività svolte dagli enti associativi (art. 148 del TUIR) e il regime di favore previsto per le ONLUS (art. 150 del TUIR).
Nel ciclone anche le agevolazioni alle imprese
In materia di imposizione diretta per le imprese, si segnalano, tra l’altro, i seguenti benefici fiscali: il regime dei contribuenti minimi e quello per le nuove iniziative imprenditoriali; i regimi di imposizione sostitutiva previsti per i soggetti che effettuano operazioni straordinarie (art. 176 comma 2-ter del TUIR, art. 15 del DL 185/2008); l’imposta sostitutiva per i disallineamenti derivanti dal consolidato; la tonnage tax; tutti i crediti d’imposta attualmente a regime.
Peraltro, sono espressamente previsti i “nuovi” crediti d’imposta introdotti dal DL Sviluppo, ossia il credito d’imposta per la ricerca scientifica (art. 1 del DL 70/2011), il “bonus assunzioni al Sud” (art. 2 del citato DL) e il credito d’imposta per nuovi investimenti al Sud (art. 1 comma 271 della L. 296/2006, rifinanziato dall’art. 2

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