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venerdì 14 marzo 2014

Eliminato il nuovo limite del bonus mobili

L’unico tetto rimane quello di 10.000 euro

Premessa – La detrazione fiscale al 50% (in 10 anni) per l'acquisto di mobili o elettrodomestici (in classe A+, solo A per i fondi) torna a essere slegata al livello di spesa per il recupero edilizio. L’unico limite in vigore è quello di 10.000 euro. Con il Decreto approvato nel consiglio dei ministri di mercoledì 12 marzo viene eliminata la norma della legge di stabilità 2014 che vietava alla spesa per i mobili di essere superiore a quella di recupero edilizio.

Bonus mobili - Con il D.L. 4 giugno 2013, n. 63 convertito con modificazioni dalla Legge 3 agosto 2013, n. 90, il Legislatore ha introdotto una serie di incentivi volti a contrastare la crisi del settore industriale. In particolare, l’articolo 16, comma 2 del citato Decreto riconosce una specifica detrazione Irpef, nella misura del 50%, con riferimento a determinate spese “di arredamento” sostenute nell’ambito di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Presupposti – Le condizioni per poter beneficiare del bonus mobili sono sostanzialmente due: 1. l’esecuzione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio con sostenimento di una spesa per cui si fruisce della detrazione del 50%; 2. l’acquisto di mobili destinati all’arredo dell’immobile oggetto dell’intervento.

Spesa - 
Ai sensi dell’articolo 16, comma 2, D.L. n. 63/2013, secondo periodo: “La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro”. La detrazione relativa alle spese per arredo, quindi, è riconosciuta nella misura del 50% su un ammontare complessivo massimo di € 10.000,00 (mobili + elettrodomestici). Pertanto, l’importo massimo della detrazione spettante non può essere superiore a € 5.000,00 (10.000 x 50%). Inoltre, poiché la detrazione va necessariamente ripartita in 10 quote annuali costanti, l’importo massimo annuo utilizzabile in detrazione era pari a € 500,00 (5.000 : 10).

Legge di stabilità – Con le modifiche portate dalla Legge di Stabilità 2014 la detrazione in questione, oltre ad essere prorogata a tutto il 2014, aveva subito un nuovo vincolo: le spese agevolate non potevano "essere superiori a quelle sostenute" (cioè pagate) per i “lavori di ristrutturazione” dei fabbricati da arredare. La nuova disposizione aveva, in sostanza, limitato le spese per gli arredi e gli elettrodomestici all'importo pagato per la ristrutturazione del fabbricato da arredare.

Eliminazione del tetto -
 Il D.L. 151/2013 aveva poi annullato, prima ancora che diventasse operativa, la novità introdotta dalla Legge di Stabilità. La modifica da essa apportata sarebbe, infatti, entrata in vigore dal 1° gennaio. Il D.L. 151/2013, entrato in vigore il 31 dicembre, aveva però cancellato l’ultimo tetto introdotto. Tale decreto era poi decaduto con il conseguente ritorno in vigore del requisito di spesa previsto dalla Legge di Stabilità (comma 139, lettera d, Legge 147/2013).

Cdm del 12 marzo – 
Tra i provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri del 12 marzo figura anche l’eliminazione del nuovo tetto. Il Governo quindi ha rimediato riproponendo la norma prevista nel D.L. 151/2013 (poi decaduto), dunque il bonus mobili torna, per tutto il 2014, esattamente come l'abbiamo conosciuto nel 2013 e nei primi tre mesi di quest'anno. Resta, quindi, confermato che la detrazione Irpef del 50% (in dieci anni) sulla spesa per i mobili deve essere legata a lavori di recupero edilizio, ma scompare la norma della legge di Stabilità 2014 che imponeva un limite, cioè che la spesa per i mobili non fosse superiore a quella per i lavori edili. Oggi dunque, con il decreto legge, si può ad esempio spendere per i mobili 9.000 euro, a fronte di una spesa di recupero edilizio di 6.000. Purché la spesa per i mobili resti entro il tetto massimo di 10.000 euro.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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