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venerdì 1 giugno 2012

Ai contribuenti 300.000 lettere dall'Agenzia delle Entrate.

Non bastasse già il doversi arrovellare con l'IMU.....
In questi giorni l'Agenzia delle Entrate sta inviando circa trecentomila lettere a contribuenti per i quali sia stato ravvisato un ammontare di spese, nell'anno 2010, non congruo rispetto ai redditi dichiarati. Già lo scorso anno erano state inviate circa cinquantamila lettere dello stesso tenore con riguardo alle spese sostenute nell'anno 2009.
Si tratta di una verifica da parte dell'Agenzia derivante dalla comparazione fra le banche dati a disposizione dell'amministrazione finanziaria e le dichiarazioni presentate lo scorso anno, per le quali «risultano alcune spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati».
Possiamo definire questo un avvertimento, un preavviso di situazione "non chiara" e quindi suscettibile di accertamento sintetico, possibile da sanare attraverso l'istituto del ravvedimento operoso (fra l'altro suggerito nella stessa lettera); questo preavviso non richiede risposta da parte del contribuente che dovrà solamente verificare la situazione e predisporre la documentazione a giustificazione del comporamento adottato. Non è altrettanto certo se sia sottinteso anche l'accertamento da redditometro (articolo 38 comma 5 del Dpr 600/73), in base al quale la determinazione del reddito può fondarsi sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, salva, evidentemente, la prova contraria del contribuente.
L'Agenzia comunica che si tratta dell'accertamento sintetico "puro" per cui il contribuente deve sommare le spese rilevanti sostenute nel 2010 e verificare se eccedono per almeno un quinto (20%) il reddito. Nel qual caso dovrà dimostrare che le spese extra sono state finanziate «con redditi diversi da quelli posseduti nel 2010, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile».
Alcuni elementi fanno sorgere dubbi sugli intendimenti dell'amministrazione e quindi le possibili conseguenze per il contribuente, perché se dal tenore della comunicazione sembrerebbe farsi riferimento alle sole spese «apparentemente non compatibili», l'allegato prevede diversi indici, che nel tempo sono stati pubblicizzati dall'Agenzia come "fonte" delle elaborazioni statistiche del redditometro, dalle polizze assicurative alle opere d'arte, dai viaggi all'estero all'iscrizione a circoli esclusivi.
Molte delle lettere contengono il riferimento all'acquisto di immobili fra le spese "poco chiare", cosa che farebbe pensare sia stato confrontato l'intero prezzo di acquisto con il reddito dichiarato di quell'anno e, quindi, ad esempio, se un contribuente ha acquistato nel 2010 un immobile per 250mila euro, il confronto sia stato svolto tra reddito denunciato nel 2010 ed i 250mila spesi. Questa circostanza è la conseguenza delle modifiche apportate all'articolo 38 del Dpr 600/73 (precedentemente infatti un simile costo sarebbe stato ripartito in cinque anni e non calcolato solo su un periodo d'imposta). Si spera però che almeno la selezione dei contribuenti, destinatari delle comunicazioni, non abbia considerato un tale criterio, macroscopicamente inattendibile, altrimenti sarebbero coinvolti quasi tutti coloro che hanno acquistato immobili nel 2010.
La conclusione della lettera dell'Agenzia contiene l'invito a regolarizzare eventualmente la dichiarazione già presentata. Ipotizzando che qualche contribuente intenda aderire a questo suggerimento e presentare dichiarazioni integrative (lo scorso anno è accaduto nel 50% dei casi) per non ricevere più in futuro questo tipo di comunicazioni o altre più incisive, dovrebbe dichiarare somme idonee a superare il vaglio dell'accertamento sintetico e da redditometro in vigore dal periodo d'imposta 2009. Peraltro, l'Agenzia invita «a considerare il contenuto della comunicazione anche ai fini della dichiarazione 2012, valutando la compatibilità delle spese effettuate lo scorso anno con il reddito complessivo da dichiarare». Si invita in tal modo il contribuente ad essere cauto nel valutare gli elementi che compariranno nelle nuove dichiarazioni, in modo che siano "equilibrate" nel rapporto fra redditi e spese, e il tenore di vita in generale che possano far supporre.




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