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mercoledì 7 settembre 2011

IVA al 21% e contributo di solidarietà sopra 300.000 euro

Le novità figurano nel maxiemendamento sulla manovra-bis presentato dal Governo, su cui oggi verrà votata la fiducia
Alla fine, di nuovo un maxiemendamento su cui il Governo ha posto laquestione di fiducia. Con modifiche che costituiscono sia un passo indietro, con il ritorno a norme già in un primo momento inserite nel Ddl. di conversione del DL n. 138/2011 e poi cancellate, sia un ritorno sui propri passi, con l’inserimento di misure di cui si è parlato tanto nei giorni scorsi, tra dubbi e smentite.
L’ennesimo capitolo della manovra-bis è stato scritto ieri, quando sarebbe dovuto partire l’esame, all’Aula del Senato, del Ddl. n. 2887 di conversione. L’esame è iniziato, ma in un certo senso, “a vuoto”. Perché, nel corso di una riunione del Consiglio dei Ministri, il Governo ha deciso di porre la questione di fiducia, che verrà votata oggi in Senato, sul testo, con alcune aggiunte, come reso noto da Palazzo Chigi:
aumento di un punto percentuale dell’IVAdal 20 al 21%, con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico;
- fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, contributo di solidarietà del 3% sopra i 300mila euro di reddito annuo;
- adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014: viene così anticipato il graduale innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile, che non partirà più nel 2016.
Inoltre, nella riunione è stato deciso che giovedì il Consiglio dei Ministri approverà l’introduzione in Costituzione della “regola d’oro” sul pareggio di bilancio e l’attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.
In un primo momento, il contributo di solidarietà, che dovrebbe restare deducibile come nella prima versione poi cancellata, era stato stabilito per redditi superiori a 500mila euro, ma la soglia è stata abbassata a 300mila, per aumentare l’importo di gettito stimato.
In Italia, secondo quanto si è appreso da fonti governative, i contribuenti italiani che dichiarano un reddito annuo superiore a 500mila euro l’anno sarebbero 11mila, su oltre 41 milioni di dichiarazioni dei redditi presentate. Di questi, 3.641 sarebbero titolari di partita IVA, mentre 2.700 di loro percepirebbero un reddito annuo superiore a un milione di euro l’anno. La decisione di abbassare la soglia a 300mila euro consente un aumento del gettito stimato: i contribuenti che superano tale cifra sarebbero infatti 34.000, di cui l’8,5% dipendenti pubblici, il 53% dipendenti del privato e 38,5% lavoratori autonomi.
Niente sospensione condizionale se si evade il 30% del fatturato
Nel maxiemendamento, inoltre, potrebbe rientrare anche un ritocco su una delle misure in materia di diritto penale tributario, quella relativa all’inapplicabilità dell’istituto dellasospensione condizionale della pena di cui all’art. 163 c.p. in caso di imposta evasa o non versata superiore a 3 milioni di euro, con riguardo ai delitti previsti dagli artt. 2-10-quaterdel DLgs. n. 74/2000. In base alla modifica, infatti, non solo l’evasione deve ammontare a tale cifra, ma dovrebbe anche corrispondere al 30% del fatturato.
L’aumento dell’IVA è sicuramente il grosso del nuovo pacchetto, poiché si tratta di una misura che permette di fare cassa subito e andrà a miglioramento dei saldi, anche se non potrà più essere “spesa” per la delega alla riforma fiscale, come in un primo tempo stabilito.
In tarda serata, è arrivata l’approvazione da parte dell’Unione europea, che si augura che la manovra sia approvata al più presto per contribuire ad allentare la pressione dei mercati. La Commissione UE, mediante comunicato, ha infatti dato il benvenuto alle novità annunciate, sottolineando in particolare l’importanze degli interventi in materia di pensioni, di abolizione delle Province e per l’inserimento nella Costituzione del principio del pareggio di bilancio. Le misure “confermano la determinazione delle autorità italiane a raggiungere gli obiettivi concordati per la riduzione del deficit e del debito e contribuiscono – si legge nel comunicato – ad affrontare le profonde e radicate debolezze strutturali dell’economia italiana”.
Tornando ai confini italiania, critici, sulle novità inserite ieri, opposizione e sindacati, questa volta non solo la CGIL, mentre plausi sono arrivati da Confindustria.
Per attenuare la pressione dei mercati, la volontà del Governo è incassare il voto di fiduciasul maxiemendamento oggi, in Senato, per un veloce passaggio blindato alla Camera.

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