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mercoledì 9 aprile 2014

La correzione degli errori contabili

Il caso - In occasione della chiusura dei conti al 31.12.2013 ci siamo accorti come vi siano alcuni errori tra le scritture relative all’anno precedente. Sono importi irrisori e derivano principalmente da alcune piccole fatture per le quali è stato erroneamente registrato il pagamento o spese che sono state registrate due volte. 


Quale deve essere il corretto comportamento contabile da tenere?

L’analisi – Nel caso in cui sia necessario correggere degli errori in bilancio è necessario ricorrere alla contabilizzazione di una sopravvenienza straordinaria (attiva o passiva).

È bene tuttavia considerare come il principio contabile OIC n. 29 abbia espressamente chiarito che debbano essere necessariamente distinti gli errori determinanti da quelli non determinanti.

Più nello specifico, sono definiti errori determinanti quegli errori che hanno un effetto talmente rilevante sui bilanci su cui essi sono stati commessi che i bilanci medesimi non possono più essere considerati attendibili: nei casi più gravi, in questo caso, può essere addirittura necessario correggere i bilanci degli esercizi precedenti.

Nel caso, invece, degli errori non determinanti, sarà necessario correggerli nell’esercizio stesso in cui essi vengono scoperti, attraverso la rettifica della posta contabile che a suo tempo fu interessata dall’errore, con contropartita la voce afferente alle sopravvenienze straordinarie.

In quanto componenti straordinari di reddito, dette sopravvenienze andranno contabilizzate nella voce “E.20 Proventi straordinari” (sopravvenienze straordinarie attive) o “E.21 Oneri straordinari” (sopravvenienze straordinarie passive).

I movimenti dei conti finanziari- Alcuni problemi potrebbero porsi con riferimento a quegli errori che riguardano esclusivamente componenti finanziarie.

Si pensi, come presentato nel caso di specie, a una fattura per la quale sia erroneamente stato rilevato il pagamento al fornitore.

In questo caso, sebbene i principi contabili nulla dicano in merito, autorevole dottrina ha sottolineato come sarebbe errato movimentare un conto economico.

Secondo quanto prima detto sarebbe infatti necessario movimentare il conto sopravvenienze attive (in contropartita al conto cassa) e sopravvenienza passiva (in contropartita al conto debiti verso fornitori), ma ciò entrerebbe in contrasto con il principio di rappresentazione veritiera e corretta.

Pare pertanto più opportuno stornare i due conti con una scrittura inversa.
In tal caso, la scrittura contabile che dovrà essere effettuata, alla data in cui l’errore viene rilevato, è la seguente: Cassa contanti (dare) a Fornitore (avere).
Autore: Redazione Fiscal Focus

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