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martedì 20 maggio 2014

Quadro RW: il tasso di cambio da utilizzare


Il quadro RW 2014 presenta tante novità.

A patire da quest’anno la compilazione del quadro RW dovrà avvenire sia per assolvere gli obblighi di monitoraggio fiscale che per il calcolo dell’IVIE e dell’IVAFE. Sono state eliminate le sezioni I e III, che riguardavano i trasferimenti da, verso e sull’estero effettuati con riferimento agli investimenti esteri e alle attività finanziarie detenute all’estero. È stata eliminata la soglia di 10.000 euro al di sotto della quale erano soppressi gli obblighi di monitoraggio fiscale; la soglia di 10.000 euro è stata reintrodotta dalla legge di conversione (L. 50/2014) del D.L. 4/2014 (ex voluntary disclosure), ma riguarda esclusivamente i depositi e i conti correnti esteri.
I criteri di valorizzazione degli investimenti e delle attività finanziarie estere ai fini del monitoraggio fiscale sono i medesimi criteri previsti per l’IVIE e per l’IVAFE, l’introduzione obblighi dichiarativi a carico dei “titolari effettivi” degli investimenti esteri.

Le modifiche riguardano anche il tasso di cambio da utilizzare per inserire nei diversi righi i valori espressi all'origine in una valuta diversa dall'euro.
L’attuale formulazione dell’art. 4, co. 4, D.L. 167/1990, prevede che “con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, è stabilito il contenuto della dichiarazione annuale prevista dal comma 1 nonché,annualmente, il controvalore in euro degli importi in valuta da dichiarare”.

La disposizione normativa citata, in realtà, non modifica il tasso di cambio da utilizzare, facendo sempre riferimento, come avvenuto fino alla dichiarazione 2013 (periodo d’imposta 2012), al tasso di cambio annuale. In termini pratici, per il periodo d’imposta 2013, si dovrebbe far riferimento ai tassi di cambio stabiliti con Provvedimento del 10 aprile 2014.

In apparenza nulla di nuovo, se non fosse che il provvedimento del 18 dicembre 2013, attuativo delle modifiche all'articolo 4 dalla Legge 97/2013, prevede che “il controvalore in euro degli investimenti e delle attività espressi in valuta da indicare nel nuovo quadro RW va calcolato, per tutti i dati in esso riportati, sulla base del provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate emanato ai fini dell'individuazione dei cambi medi mensili agli effetti delle norme dei Titoli I e II del Tuir”.

In sostanza, il riferimento non è più ai cambi annuali, ma a quelli medi mensili.

Tale riferimento è rinvenibile anche nelle istruzioni a Unico PF, a pagina 35 del fascicolo 2, laddove si rinvengono le stesse previsioni contenute nel provvedimento del 18 dicembre, imponendo il riferimento aicambi mensili.

Questo significa, ad esempio, che:
• per il mese di dicembre 2013 si dovrà far riferimento ai tassi fissati con il provvedimento del 14 gennaio 2014;
• per la conversione del valore iniziale delle attività detenute all'estero si deve utilizzare il cambio del mese di dicembre dell'anno precedente (Telefisco 2014).

È chiaro che il riferimento ai cambi medi mensili operato dal provvedimento del 18 dicembre 2013supera il dato normativo, pertanto dovrebbe considerarsi inefficace, in quanto prevale la fonte di rango superiore secondo il criterio della gerarchia delle fonti.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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